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Luca Laurenti al Giffoni Film Festival: “Doppiare i Puffi è stato un sogno. Maurizio Costanzo? Uno di famiglia. Con Paolo Bonolis è tutto spontaneo. A Tale e Quale andrei anche come concorrente” – Intervista Video

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Luca Laurenti sbarca al Festival di Giffoni con I Puffi – Il Film. Il noto volto di Mediaset nel film di animazione diretto da Chris Miller presta la sua inconfondibile voce a due personaggi dell’amato mondo dei Puffi. Noi di SuperGuidaTv abbiamo intervistato Laurenti e con lui abbiamo parlato del film, del suo rapporto con Paolo Bonolis, e ricovato un grande come Maurizio Costanzo. Ecco cosa ci ha raccontato Luca Laurenti.

Luca Laurenti – Intervista esclusiva

Luca Laurenti la tua voce per “I Puffi”: come è stato doppiare due personaggi Gargamella e Razamella?

Mi è piaciuto dall’inizio. Come tutte le esperienze di doppiaggio che ho fatto è la cosa più bimbica che si possa fare. Dare voce ai cartoni animati è come dare voce ai sogni di un bambino, essere adulti ma rimanere bambini è un privilegio.

Una coppia vincente con Paolo Bonolis che è con te doppiando Grande Puffo: il vostro è possiamo dire un sodalizio indistruttibile: qual è il segreto?

Il segreto non c’è, perchè io, e sicuramente pure lui, non facciamo altre che rimanere noi stessi. Non abbiamo fatto studi di recitazione, è così come sei, come due amici al bar che si raccontano le cose. È un work in progress day by day, è tutto spontaneo. L’unica cosa che posso dire a Paolo è che l’ho visto molto più di mia moglie. Con tutto il rispetto per Paolo, ma sono quarant’anni che vedo più lui che mia moglie. Vabbè che siamo una coppia aperta, (Ride) Oggi come oggi mi andrebbe pure bene. 

C’è una scena che ricordo che ha commosso tutti ed è la tua commozione alla morte di Maurizio Costanzo: un ricordo di lui?

Quelle lacrime erano non vere, di più. In quel momento, prima di fare quell’intervista avevo visto dieci minuti prima passare Maurizio col carro, e quella roba li mi ha distrutto, perchè le immagini sono più forti delle parole. Quando mi sono seduto lì, ho detto io non è che ho il pelo sullo stomaco, io sono spontaneo, mi è venuto da piangere perchè per me Maurizio era un familiare. Al di la di nove anni di Buona Domenica, frequentandolo d’estate eccetera, io vedo un altro Maurizio che le persone non conoscono, e quindi di una tenerezza. So che c’è chi dice come di una tenerezza? Si, perchè magari le persone appaiono in un modo e posi sono altro. 

Hai fatto incursione a Tale e Quale Show che è diventata virale la scorsa stagione, ti piacerebbe essere concorrente? 

Quando si tratta di cantare o Tale e quale o Tale e un altro quando si canta si canta. Tutte le cose che faccio, le faccio con lo spirito di bambino. Se mi chiamano io ci vado. 

Un sogno che vorresti realizzare? 

Più di cosi? Ancora adesso mi chiedo dopo 62 due anni. Io ero un pianista di piano bar, cantavo e raccontavo le barzellette. Anche durante il militare, avevamo per l’esercito diciotto elementi, io ero il cantante, pianista e cazzerellone di questo gruppo. Quindi per la Regione Tosco-Emiliana facevamo i concerti. All’epoca c’era il Generale Capuzzo. Il sogno io lo continuo a vivere perchè quando ero piccolo io facevo le serate. Io me la monto, me la smonto, me la canto e me la suono. 

Ogni anno Paolo dice che Ciao Darwin è troppo faticoso e vuole smettere. Ci metti tu una buona parola?

Lo amo pure io. Però lo capisco Paolo, noi iniziamo a registrarlo verso le 19, finisce alle 2 di notte, quando hai 30 anni ok, ma lui ha due anni più di me. Per me è facile: entro ed esco, mentre per lui sono setto ore di seguito a parlare. Per lui è un po’ pesante, a meno che non si fa un anno sabbatico per riprendere le forze. Gli serve un allenatore. 

Allenalo tu? 

Non so quanto gli possa servire. 

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