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L’avvocato del diavolo – Opinioni, analisi e recensione del film

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L’avvocato del diavolo è un film del 1997 di genere Mystery/Thriller, diretto da Taylor Hackford, con protagonisti Keanu Reeves, Al Pacino, Charlize Theron, Jeffrey Jones, Judith Ivey, Connie Nielsen. Il film ha una durata di circa 144 minuti. Ecco la nostra opinione e recensione sul film.

La Trama del film L’avvocato del diavolo

Kevin Lomax è un giovane legale di Gainesville la cui carriera sta andando a gonfie vele: l’avvocato infatti è diventato celebre per non aver mai perso una causa. Anche l’ultimo suo incarico, quello relativo alla difesa di un professore accusato di violenza da parte di alcune studentesse, si conclude con successo nonostante l’imputato fosse chiaramente colpevole.

In seguito a quest’ennesima vittoria professionale il protagonista viene assunto dal potente studio legale Milton, con sede a New York. Kevin si trasferisce così nella Grande Mela insieme all’amata moglie Mary Ann ed entra nelle grazie del proprietario della società legale, il carismatico John Milton.

Quello che sembrava solo l’inizio di un periodo da incorniciare si trasforma ben presto in un incubo ad occhi aperti: l’avvocato infatti è oberato dal lavoro e trascura la compagna, la quale inizia a soffrire di depressione e allucinazioni. La presenza di un’altra donna incrina ulteriormente il rapporto, mentre Milton sembra nascondere inquietanti segreti che verranno lentamente a galla sconvolgendo oltre ogni immaginazione l’esistenza di Kevin.

La recensione e analisi del film “L’avvocato del diavolo”

Un legal thriller che si tinge di mystery ed esoterismo, riportando alla mente certe influenze del miglior cinema di Roman Polansky: L’avvocato del diavolo, film del 1997 diretto dall’esperto Taylor Hackford (già regista di un cult del calibro di Ufficiale e gentiluomo), è un’opera affascinante e conturbante che spiazza continuamente nel corso delle sue due ore e mezza di visione.

La torbida atmosfera che permea la storia fin dalle fasi principali, parzialmente castrata da un colpo di scena nell’epilogo che insinua subdolamente il dubbio nello spettatore, riesce a catalizzare l’attenzione in sequenze dal grande impatto visivo ed emozionale, con una tensione latente sempre pronta ad esplodere in sequenze chiave che non si dimenticano.

Tra discussioni etiche e filosofiche sul significato di destino e della libera scelta, quest’adattamento del romanzo di Andrew Neiderman conquista e coinvolge dall’inizio alla fine, con un suadente e perfido erotismo ad impreziosire ulteriormente la carica magnetica del racconto.

Al resto ci pensano le magistrali performance del cast di lusso, con Keanu Reeves e Charlize Theron che fanno da degne spalle (con ruoli più o meno predominanti ai fini del minutaggio) alla sontuosa interpretazione di Al Pacino, il cui personaggio nasconde indizi che celano la sua reale identità venente alla luce in una parte finale di maestosa ed inquieta solennità.

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