Io Canto Generation, intervista a Fausto Leali: “Grazie a Gerry Scotti sto vivendo una fiaba straordinaria. La polemica sull’autotune? Ecco cosa ne penso”

Fausto Leali

Tra i capisquadra di Io Canto Generation (programma di successo di Canale 5 premiato da ottimi ascolti) c’è anche Fausto Leali. Il cantante ha il compito di guidare giovanissimi talenti tra i 10 e i 15 anni. Un’esperienza divertente ma anche stimolante per Leali che si sta cimentando in brani lontani dal suo repertorio e dal suo mondo musicale.

Noi di SuperGuida TV l’abbiamo intervistato in esclusiva e gli abbiamo chiesto come stia vivendo questa avventura. Lui si è detto felicissimo di lavorare con i più giovani. Fausto Leali ha poi speso parole bellissime nei confronti di Gerry Scotti, conduttore del programma. Il suo nome è legato al Festival di Sanremo. 13 partecipazioni al Festival e una vittoria in coppia con Anna Oxa con ‘Ti lascerò’ nel 1989. Ad oggi però Fausto Leali assicura che non tornerà in gara: “Non ci sarò al prossimo Festival di Sanremo. Non ero convinto. Ho fatto tredici Festival di Sanremo in gara e tre come ospite. Ho pensato che dopo un po’ di anni forse è meglio che me ne resto fuori”.

Al cantante abbiamo chiesto anche un commento sulla polemica che riguarda l’uso dell‘autotune. Leali non si è detto contrario: “In studio l’autotune aiuta a sistemare alcune imperfezioni. Mi sembra però che ultimamente l’uso dell’autotune si sia trasformato in una moda. I ragazzi di oggi lo usano tutti ma mi sembra chiaro che non siano tutti stonati. I tempi cambiano. Ad oggi i rapper raccontano delle storie, alcuni anche violente, ma non sta a me giudicare o puntare il dito”. Tra i giovani con cui gli piacerebbe collaborare, fa un nome, quello di Irama.

Io Canto Generation, intervista a Fausto Leali

Fausto, cosa le sta regalando questa esperienza e come si sta trovando a lavorare con questi giovani talenti?

E’ un’esperienza fantastica e anche stimolante. Mi sto cimentando in brani che sono lontani dal mio mondo. Non posso sbilanciarmi più di tanto perché siamo solo alla prima puntata. I ragazzi ora hanno preso però più confidenza con noi e devo dire che hanno delle voci straordinarie. Sono 24 ragazzi che si vogliono bene l’uno con l’altro e che non nutrono alcuna gelosia. Nei loro comportamenti non c’è malizia. 

Lei è un mito della musica italiana. Immagino che i giovani si rivolgano a lei per chiederle anche dei consigli. Cosa le dicono?

Questi ragazzi sono già molto preparati e devo dire che finora non mi hanno chiesto nulla. Io assisto alle loro esibizioni e gli faccio i complimenti perché sono meritati. Mi diverto tanto a stare in mezzo a loro. 

Qual è il segreto per arrivare ad avere una carriera longeva come la sua?

Non so quale sia il segreto. Nella mia lunga carriera ho avuto alti e bassi, non sono stato sempre sulla cresta dell’onda. Ho avuto tante soddisfazioni e ad oggi sono felice di occupare ancora un posto importante nella musica italiana. 

Secondo lei, in cosa Gerry Scotti è stato e continua ad essere un maestro di televisione nonché uno dei conduttori più amati della tv?

Lo amo immensamente. Gerry è una persona straordinaria, è bravissimo nel suo lavoro e oltre ad essere modesto e sincero si commuove veramente quando qualcuno gli tocca le corde giuste. Con Gerry sto vivendo una fiaba straordinaria. 

Il tuo nome è legato in modo indissolubile al Festival di Sanremo. C’è la possibilità di rivederti in gara?

Non ci sarò al prossimo Festival di Sanremo. Non ero convinto. Ho fatto tredici Festival di Sanremo in gara e tre come ospite. Ho pensato che dopo un po’ di anni forse è meglio che me ne resto fuori(ride). 

Le scelte di questi anni di Amadeus le sono piaciute?

In questi anni le scelte di Amadeus si sono rivelate azzeccate così come quelle di Claudio Baglioni e Carlo Conti. Il Festival di Sanremo è cambiato molto dai primi anni in cui ho partecipato, ora è diventato uno show. Fino al 1989, anno in cui ho vinto con Anna Oxa con il brano Ti lascerò, non c’era l’orchestra che è stata introdotta l’anno successivo grazie ad Aragozzini.

Ad oggi molti giovani tendono ad abusare dell’autotune. Che idea si è fatto?

In studio l’autotune aiuta a sistemare alcune imperfezioni. Mi sembra però che ultimamente l’uso dell’autotune si sia trasformato in una moda. I ragazzi di oggi lo usano tutti ma mi sembra chiaro che non siano tutti stonati. I tempi cambiano. Ad oggi i rapper raccontano delle storie, alcuni anche violente, ma non sta a me giudicare o puntare il dito. 

In questi anni, cantanti come Albano, Orietta Berti, Gianni Morandi hanno sfornato collaborazioni importanti. C’è un giovane con cui le piacerebbe fare un featuring, una collaborazione?

Ce ne sono tanti con cui mi piacerebbe collaborare. Da parte mia le porte sono aperte e vediamo se qualcuno di loro aderirà a questa idea. Un cantante che mi procura brividi con la voce è sicuramente Irama. 

La sua carriera è lunghissima e piena di successi. C’è un ricordo indelebile? 

Ho sempre amato Ray Charles. Ho iniziato a cantare le sue canzoni prima ancora di ascoltare i Beatles. Avevo 16/17 anni quando giravo con il mio gruppo in giro per i locali eseguendo il suo repertorio. Alla fine sono riuscito a realizzare il mio sogno di cantare insieme a lui. Mi chiamò Gianni Minà e mi disse di aver organizzato al locale La Bussola una serata con Ray Charles. Mi propose di cantare con lui e io ovviamente accettai subito. Quando sono salito sul palco avevo una paura pazzesca. Mi tremavano le gambe per l’emozione.

Ha qualche rimpianto?

Di rimpianti ce ne sono tanti. Se tornassi indietro eviterei di fare qualche errore. 

Lei è anche nonno. I suoi nipoti vorrebbero percorrere le sue orme?

I miei nipoti hanno deciso di fare altro. Sono due brave ragazze ma lavorano in campi diversi. 

Lei ha una splendida famiglia allargata. Si riesce ad andare sempre d’accordo?

E’ difficile riuscire a gestire una famiglia allargata. Ci sono quelli che vogliono far vedere che è tutto rose e fiori ma non è così. Un po’ di gelosia c’è sempre. Non è oro tutto quello che luccica.

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