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“Ma vai pure a correre?”, il body shaming per Vanessa Incontrada sembra non avere mai fine

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Vanessa Incontrada ancora vittima di body shaming sui social dopo aver pubblicato una foto in cui va a correre. Le reazioni degli haters sono, ancora una volta, senza logica e forse proprio per questo fanno ancora più rabbia.

Gli haters dei social, perché è necessario parlarne? L’attacco a Vanessa Incontrada

I social sono un mondo perverso, malato, pieno di frustrazioni da sfogare contro il prossimo, un mondo fatto di insicurezze che si convertono in violenza verbale nel disperato tentativo di sentirsi al di sopra di qualcun altro. I social, per ricordare Umberto Eco, “Danno diritto di parola a legioni di imbecilli”. E chi è imbecille parla a sproposito, vomita sentenze e giudizi senza ragionare, senza comprendere neppure il senso di ciò che stanno scrivendo. Oramai molti vip ci hanno fatto il callo e anche noi, ma abituarsi a questa piaga è sbagliato.

Dunque è giusto sottolineare e rimarcare l’ignoranza e la stupidità di quelli che alcuni chiamano “leoni da tastiera” ma noi preferiamo paragonarli più al tasso del miele. Piccola parentesi divulgativa: che cos’è il tasso del miele? È un animaletto privo di qualsivoglia particolare talento, prestanza o forza fisica, ma che urla e sbraita contro i suoi predatori (leoni compresi) per incutere timore pur sapendo di non poter fare nulla di nulla. E infatti, appena il predatore si guarda un attimo intorno spaesato per capire che cosa stia facendo quell’animaletto simile a una puzzola, il tasso del miele scappa. Ecco, questi sono gli haters.

Ma chiudiamo la parentesi Super Quark e torniamo alla stretta attualità, perché il caso di cui vogliamo parlarvi oggi riguarda uno dei bersagli preferiti degli odiatori seriali che si annidano nei social: Vanessa Incontrada. L’attrice e presentatrice spagnola si è resa, nel tempo, icona di simpatia, spontaneità, naturalezza e bellezza pulita, con le imperfezioni che la rendono unica, con quel filo di grasso di cui non si vergogna e che anzi mostra con sorriso. Insomma, Vanessa è diventata a testa alta la rappresentante dell’universo femminile che si accetta per quello che è e lo fa col sorriso, lanciando messaggi positivi e contrastando quella diffusa filosofia della perfezione, che però puntualmente non viene raggiunta e crea disagi e disturbi in chi la rincorre. E lo ha fatto e detto pubblicamente anche quando posò nuda per la copertina di Vanity Fair, affermando: “Questa copertina è il momento più bello degli ultimi anni. È il punto d’arrivo che vede il mio corpo diventare un messaggio per tutte le donne, descrivendo un progetto che ha messo in luce la bellezza in tutte le forme rivendicando il diritto a sentirci unici”.
Insomma, Vanessa è una donna pulita che ha un solo difetto: essere famosa.

Body shaming a Vanessa Incontrada per una sua corsetta

Alcuni hanno evidentemente confuso l’essere curvy con la noncuranza del proprio corpo e dunque Vanessa Incontrada, bella e famosa, paladina della taglia in più, non può azzardarsi a tenersi in forma con una corsetta. “Anche tu come tutte” è uno dei commenti comparsi sotto uno scatto pubblicato su Instagram dall’attrice immortalata proprio mentre fa del sano running. Ecco, questo commento ci ha fatto riflettere particolarmente. “Come tutte” chi? Ma perché, qualcuno ha per caso detto che ci sono delle fazioni contrapposte tra chi è magro e chi ha un filo di grasso? Per caso qualcuno ha pensato che per essere felici bisogna per forza avere qualche chilo in più e non preoccuparsi della propria salute? Vanessa è certamente un simbolo della body positivity, ma mica ha deliberatamente detto “Ma sì, mangiate quello che vi pare, fate come volete, fregatevene della vostra salute, non sia mai ad alzare un dito”!

Accettarsi non vuol dire lasciare che il tempo faccia il suo lavoro sul nostro corpo senza che noi interveniamo, accettarsi è non piangersi addosso se il nostro fisico non risponde agli stretti canoni di bellezza ma, al tempo stesso, fare ciò che ci fa stare bene. E la nostra impressione ha trovato conferma poi in un altro commento pubblicato sotto il post: “Ha fatto una battaglia mediatica sulla libertà di essere quello che si è, come si vuole, sulla bellezza interiore contro il body shaming, che non voleva dimagrire e si accettava così e ora che fa? Dieta e allenamento? Buon buon per lei. L’avesse fatto prima si sarebbe risparmiata insulti e polemiche e guadagnato in salute sotto ogni punto di vista”.

“Fotografata mentre corri? Mi crolla un mito”, scrive qualcun altro. Insomma, Vanessa è diventata il bersaglio di quelle persone che fino a ieri aveva rappresentato e che l’avevano osannata. “Cioè, si sta ribaltando la situazione?” direbbe Giovanni Storti. La verità, forse, è che nella vita e nei social non esistono schieramenti fissi, non esistono fazioni e non esistono nemmeno gli haters di un vip o di un altro. La verità è che tutte queste etichette, probabilmente, vogliamo vederle noi per non riconoscere che a dominare sono solo la cattiveria e la frustrazione. Non interessa a nessuno di quello che dice quel personaggio finché quello stesso personaggio non dice qualcosa che è diverso da quello che pensiamo noi. Della serie “Sei dei nostri finché la pensi come noi”, ma al tempo stesso “Noi la pensiamo oggi in un modo e domani chissà”, un fenomeno che potremmo chiamare thinking fluid, o semplicemente mero opportunismo. Perché forse è facile dire che bisogna accettarsi, ma Dio quanto è complicato accettare gli altri. Anche se per una banale corsetta.

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