ADV

I Coma_Cose raccontano il nuovo album Nostralgia: “Con questo disco abbiamo messo un punto e ci siamo perdonati”

Ph. Mattia Guolo

ADV

Complici nella vita, complici sul palco. I Coma_Cose hanno infiammato l’Ariston con il brano “Fiamme negli occhi”, certificato pochi giorni fa disco d’oro. Dal 16 aprile uscirà il loro nuovo album “Nostralgia”, un progetto che racchiude e sintetizza le loro riflessioni sul passato. Oggi abbiamo partecipato alla conferenza stampa di presentazione.

Coma Cose, la conferenza stampa

Fausto Zanardelli e Francesca Mesiano hanno da subito chiarito la scelta del titolo tornando anche alla loro esperienza sanremese: “Nostralgia racconta, in maniera intima, la nostra nostalgia, i nostri momenti passati prima che ci conoscessimo. Avevamo bisogno di scrivere qualcosa che avesse un valore reale e, in un tempo sospeso, siamo andati ad analizzare il passato con gli occhi del presente. Siamo reduci dall’esperienza di Sanremo che è stata una bella deviazione del nostro percorso e siamo contenti di averla fatta. La canzone “Fiamme negli occhi” è stata accolta bene dal pubblico, dalle radio ed è un brano in cui credevamo molto. Abbiamo un po’ combattuto per portarlo a Sanremo perché nella gestazione della decisione ci era stato chiesto di presentare anche altri brani e siamo contenti che alla fine è andata bene”.

Noi di SuperGuida TV abbiamo chiesto loro di riavvolgere il nastro del passato facendo un bilancio su quello che si sono lasciati alle spalle e su quello che si sono portati dietro. Francesca risponde così: “Dal passato ci siamo lasciati dietro tutto e niente. La scrittura di questo disco è anche un modo per mettere un punto su certe cose che abbiamo fatto per perdonarci un po’. Ci sono due modi di vedere la nostalgia: la mente spesso cerca sempre di ricordarti le cose belle, però in realtà ci ricordiamo anche le cose brutte, quelle che ti rimangono lì. La funzione di questo disco è quella di dire che “ma lo sai che nonostante tutto va bene così?”.

Poi abbiamo chiesto a Fausto se l’attenzione nei confronti della coppia gli abbia fatto venire il timore che si potesse spostare l’attenzione rispetto alla loro musica: “Ce lo siamo chiesti spesso. Come Coma Cose c’è un pregresso. Noi siamo due musicisti, siamo una band e a casa siamo una coppia. Questo disco parla tanto un linguaggio da musicista. E’ un disco che parla alla pancia e ha anche dei lati ruvidi. CI auguriamo che chi ha visto l’aspetto più leggero di noi due possa scoprire anche i lati più introspettivi”.

A chi poi gli chiede qualcosa sul paragone con Albano e Romina, entrambi rispondono: “Ci fa sorridere. Magari avere una carriera così longeva come la loro. la punta dell’iceberg del nostro progetto è una coppia che canta sul palco dichiarandosi l’amore. Però quello che c’è dietro è molto diverso. Quando ti esponi è giusto raccogliere quello che arriva. Chi vuole può approfondire la nostra storia. In tutti questi anni non esiste la foto o un video di un nostro bacio rubato, la nostra paura è risultare trash, non è che un bacio in pubblico debba esserlo per forza, però ci fa scattare quel campanellino lì”.

L’esperienza di Sanremo 2021 per i Coma_Cose

I Coma_Cose si dicono soddisfatti della loro esperienza al Festival di Sanremo non escludendo un ritorno per la prossima edizione: “Anche le dinamiche dello spettacolo erano una grande incognita che abbiamo affrontato: è stata una bella prova, un’emozione forte, ci piace ogni tanto scioccarci con esperimenti alternativi come questo, è rimasta la curiosità di vedere com’è davvero Sanremo, perché questa edizione sembrava quasi un evento tv registrato. Sì, con la canzone giusta torneremo a Sanremo, anche l’anno prossimo. Il Festival empatizza con la gente in un modo potente, è un grande evento mediatico, mentre i social ad esempio spesso restano più dispersivi. Facendo questo lavoro è innegabile che fa piacere arrivare a più gente possibile”, hanno dichiarato.

Un album che come ha voluto chiarire Fausto non strizza l’occhio al tempo sospeso del lockdown: “Le tematiche sono la crescita di ragazzi che diventano adulti, cioè noi. Ogni brano è un viaggio a se stante ma c’è un filo conduttore: in copertina ci sono due bambini che vanno a fuoco, il talento è una fiamma che va tenuta viva. È anche una promessa che ci facciamo io e Francesca: restare coerenti con quello che ci piace. Il disco non parla di lockdown ma ha l’atmosfera di una terra di mezzo, c’è una sensazione di passaggio e d’incertezza, a partire dalla durata. È venuto così, cercando materia fisica nel passato, perché ci manca come non mai toccare con mano le cose, gli odori e le sensazioni, anche per scappare dalla quotidianità in questo momento”.

Riguardo ai sei brani contenuti nell’album, i Coma_Cose rivelano che “La canzone dei lupi” è la vera canzone d’amore del disco: “E’ molto intima, onirica e immaginifica. È un grande manifesto di libertà, è la promessa che ci facciamo di restare intimi e coerenti aldilà di ciò che ci succede nella vita. Racchiude proprio una dimensione di coppia. Abbiamo problemi con le canzoni d’amore, perché siamo una coppia e molti si aspettano questo da noi: è difficile quindi trovare nuovi percorsi per scrivere, perché non ci piace ripeterci né essere scontati. Questa quindi è la nostra canzone d’amore definitiva: ci diciamo che qualsiasi cosa succederà rimarremo comunque liberi”.

Una scintilla scoccata mentre entrambi lavoravano come commessi dopo aver messo da parte il sogno di vivere di musica. Francesca ha raccontato di come sia stato difficile trovare un equilibrio nella coppia: “Io sono impulsiva e kamikaze nelle cose, mi lancio, lui è più riflessivo: così ci siamo smussati e trovati nel centro. Lui ha ammorbidito me e io ho fatto il contrario con lui. Il nostro equilibrio è non essere mai d’accordo su niente”. Fausto dal canto suo rivela: “Francesca è esplosiva, difficile da tenere a bada, farebbe tutto subito. Io sono un pochino morigerato”.

Sulla ripresa dei concerti, entrambi si dicono arrabbiati per come è stata gestita la situazione senza comunque perdere la speranza: “Se qualcosa verrà fatta questa estate, non vogliamo mancare all’appello: aspettiamo che si rischiari del tutto il cielo e che ci lasciamo questa situazione alle spalle. Però bisogna anche prendere quello che c’è di buono: se il mondo della musica si impunta dicendo che finché non si apre tutto non si suona, forse bisogna cambiare lavoro”. La loro capacità di cantare l’amore è stata una delle chiavi del loro exploit. I Coma_Cose hanno portato una bella ventata di novità e freschezza nel panorama italiano. Ne avevamo davvero bisogno.

ADV
Articoli correlati