ADV

Gossip Girl: recensione della serie teen diventata un cult

ADV

Gossip Girl ha generato scalpore al momento della sua uscita. Uno show che metteva in scena la libido di un gruppo di giovani dell’Upper West Side, di una superficialità infinita e dalle vite immerse nel lusso. Un gruppo di ragazzi senza alcun reale problema, i quali dovevano però trovarsene sempre uno per nutrirsi di quella necessaria dose di dramma con cui mandare avanti la propria vita nei corridoi – e sulle famose scale – della Constance Billard School. Una serie contro cui andarono associazioni di genitori e comitati sconvolti dalla lussuria che veniva messa in scena e dai continui ammiccamenti dei personaggi. Un pezzo della televisione teen, che non ha potuto che diventare cult. 

La trama di Gossip Girl

Serena van der Woodsen ricompare dal nulla. La bellissima bionda di Gossip Girl interpretata da Blake Lively era scomparsa senza lasciare tracce, non avvertendo nemmeno la sua migliore amica Blair Waldorf, impersonata dall’attrice Leighton Meester. Il suo ritorno non può perciò che essere la scintilla per una serie di nuovi intrighi e relazioni che scombussoleranno le fondamenta del circolo di giovani ricchi, osservato da lontano dallo studente di Brooklyn Dan Humphrey dell’attore Penn Badgley, il quale entrerà nelle loro dinamiche di ripicca e potere. Il tutto controllato dallo sguardo malizioso e misterioso proprio di Gossip Girl, personaggio anonimo che rilascia quotidianamente una lista di segreti portati così alla luce giusto per creare sempre più scompiglio nelle vite borghesi dei protagonisti.

Perché guardare Gossip Girl

Il teen drama ha la sua royal family, la quale risiede senza ombra di dubbio proprio in Gossip Girl. Un crocevia di tradimenti, rapporti rinati, relazioni distrutte, scandali a corte e feste di ballo. Un eccesso portato ai massimi livelli in cui corone cercheranno di essere mantenute sulla testa, mentre si appropinquano in maniera sibillina aspiranti eredi al trono.

Ma la vera qualità della serie basata sui romanzi omonimi di Cecily von Ziegesar sta nel voler volutamente esagerare. Nell’essere drammatica fino all’eccesso, camp in ogni sua angolazione, melò in modo assurdo, con la giusta spruzzata di stravaganza. L’amplificare i sentimenti di ogni personaggio, le loro emozioni e la maniera di esprimerli. Il portare all’apice il romanticismo, la melodrammaticità e le infedeltà che si instaurano in un ginepraio glamour e elitario come in quell’angolo di paradiso (e inferno) newyorkese.

Per non tralasciare poi l’anima sexy che ha contraddistinto la lussuria tanto criticata al principio della serie, la quale ne è diventata poi proprio una delle sue cifre stilistiche. Un erotismo di certo popolare e non certo raffinato, ma comunque in grado di conquistare la curiosità e l’interesse degli spettatori.

Perché non guardare Gossip Girl

Se non siete amanti dei teen drama, se non potete tollerare i problemi sterili e approssimativi dei ricchi e se non vi convincono le discussioni urlate tra teenagers, Gossip Girl non è la serie per voi. Non si tratta tanto di snobismo nei confronti di prodotti più leggeri e indirizzati principalmente verso i più giovani, ma è comprensibile che l’aria enfatica dello show creato da Josh Schwartz e Stephanie Savage possa non essere digeribile per tutti. Soprattutto se non si è avvezzi ad avere nascosti nel cassetto dei guilty pleasure, in cui altrimenti Gossip Girl potrebbe andarsi a inserire senza nessun problema.

ADV
Articoli correlati