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Gabriele Parpiglia presenta ‘Verità, lacrime e like’: “La bolla mediatica dei Ferragnez è implosa. Il loro obiettivo era fare hype” | Intervista

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Gabriele Parpiglia ha voluto raccontare in un libro, dal titolo Verità, lacrime e like‘, la fine della relazione dei Ferragnez. Non si tratta però di mero gossip ma di una attenta analisi, con aneddoti e resoconti dettagliati, di quella che il giornalista definisce come una ‘bolla mediatica che è implosa’. Vediamo insieme cosa ci ha rivelato sulla fine del loro amore e su cosa pensa della coppia più virale sui social.

Intervista a Gabriele Parpiglia: vi presento ‘Verità, lacrime e like – Ferragnez, la fine del mito’

Verità, lacrime e like – Ferragnez, la fine del mito‘, uscito il 16 settembre 2025 e disponibile su Amazon, racconta come è cambiato il mondo degli influencer prima e dopo Chiara Ferragni e il caso scoppiato del pandoro-gate. Ma non solo, perché secondo il giornalista, autore e produttore tv: ogni like nasconde una bugia con lacrime che celano una farsa.

Gabriele Parpiglia partiamo da due capitoli del suo libro. Chi sono per lei Chiara Ferragni e Fedez? 

“Sono due facce di una medaglia di cartone. Sono una gigantesca bolla mediatica che poi in realtà è stata una bolla di sapone che è implosa. Sono due persone che nonostante si siano separati e lasciati, continuano parallelamente a vivere nello stesso status in cui stavano insieme, che aveva come unico obiettivo primario della loro esistenza la parola hype.

Una gigantesca bolla dove è caduto il mondo della politica, ci è cascato il mondo dei media, della comunicazione, della tv, della moda, del marketing, della pubblicità, della televisione, del gossip. Ma che in realtà, alla fine è arrivata al suo binario di destinazione… e non destinazione Paradiso”.

Lei racconta anche una serie di aneddoti come quando è stato bloccato da Fedez, quando ha ricevuto l’Ambrogino d’oro.

“Sì, quello è un aneddoto particolare perché chiaramente nel momento in cui i due sono stati vicini alla politica. Non ci dimentichiamo che Fedez registrava beatamente e mandava in onda sui suoi canali social un dirigente Rai per la vicenda del primo maggio, faceva i comizi con il Movimento 5 Stelle e oggi banchetta con Gasparri, Renzi e Vannacci. Ai tempi veniva omaggiato da Sala, insieme alla Ferragni, per il loro ‘impegno civico’ durante il Covid e premiati con l’Ambrogino d’oro.

Quando Sala ha avuto il momento di difficoltà, dal Pulp Podcast, l’ha insultato con ogni tipo di parola e insulto che si potesse dedicare a un sindaco (non che non se lo meritasse) e quindi avrei sicuramente riconsegnato l’Ambrogino d’oro. Da giornalista ho scritto e chiesto se avessero restituito l’Ambrogino. La risposta è stata Fedez che mi ha bloccato ed essere chiamato bro, che è la cosa che forse mi ha dato più fastidio perché tutto potrei essere tranne che bro di Fedez.

Poi però va a La Zanzara esattamente qualche giorno fa e si definisce il più democratico tra i democratici. Però di democratico Fedez… Fedez è quello che insulta Sinner tre giorni prima per ricordare a tutti che deve fare il concerto e poi sul palco come al solito si cosparge di cenere il capo”.

Nel suo libro c’è anche un capitolo dedicato al Presidente del Codacons. È iniziato intanto il processo per il pandorogate…

“Loro dicono chiaramente che una vicenda del genere non deve più e non doveva e si dovrà verificare. E non si verificherà più probabilmente perché chiaramente sui social c’è un Avanti Ferragni e un Dopo Ferragni. È come Avanti Cristo, Dopo Cristo probabilmente per i social la Ferragni perché da quel momento in poi non solo sono scattati i maggiori controlli da parte della Guardia di Finanza e da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Io so che attualmente, chiaramente molte influencer non lo raccontano, ma sono sotto il mirino di un’indagine estesa che va a colpire guadagni non dichiarati, Adv non dichiarati, Invited non dichiarati, Supplied non dichiarati e so che è un’indagine molto estesa. Il Codacons sotto questo punto di vista spiega che questo sia un’andata senza ritorno ed è questo è il messaggio che deve passare”.

Cosa pensa della scelta prima di mostrare i minori sui social e poi quando la relazione è finita di non mostrarli più?

“Non solo sui social ma anche su Amazon Prime non lo dimentichiamo. Com’è possibile che era diciamo tutto ok e poi improvvisamente la prima cosa di cui si è discussa: ‘Ah non pubblichi più i minori’. Se la pubblicazione dei minori fosse stata fatta con l’intento sempre legato all’affetto e all’amore perché poi improvvisamente tu chiedi la censura e allora ti fai delle domande. C’è stata un’esposizione mediatica in tutte le salse.

Poi il primo punto di discussione in ambito legale durante la separazione è stata quella dello stop ai minori. Però tu i minori li hai messi anche nella serie Amazon Prime e allora tu ti chiedi perché gli stoppi ora? Prima li condividevi perché era un atto di amore e poi improvvisamente questa roba qui viene a mancare.

Lo dicono i numeri che ci sono più like quando tu condividi gli affetti, gli animali, l’amore per le tematiche importanti, crei più contenuto e fai più viralità. Allora ti fai delle domande: era amore o li condividevano per contenuti? A voi la risposta”.

Fenice la società della Ferragni, per superare la crisi ha tagliato il 78% dei dipendenti. Cosa pensa di questo?

“Ma in realtà è una notizia vecchia di almeno un anno e mezzo o due. Prima la chiusura dei negozi, poi la vendita degli uffici, poi l’affitto di alcuni uffici, poi i risarcimenti alle aziende che avevano puntato su di lei, i problemi con i soci, poi i licenziamenti dei dipendenti. Era qualcosa che era già in atto e prevedibile quando tu affronti uno tsunami economico che colpisce l’azienda a 360 gradi. Bisogna ragionare sul fatto anche che sono tre anni. Sono tre anni che le ferie partono dal mercoledì alla domenica.

Non può fare più ospitate e scrivere adv, è caduta la maschera. Si devono mettere le mani nelle tasche per poter pagare quelle che erano una volta le vacanze offerte nella vita straordinaria dentro la bolla. E allora il patrimonio scendeva e tu andavi incontro a tutto per abbassare i costi e aggirare le spese”.

L’ultimo capitolo del suo libro è ‘Quello che resta’. Cosa resta oggi di quella bolla mediatica?

“Di quella bolla mediatica resta il fatto che la gente se ne è resa conto. Al contrario di tante altre volte dove l’italiano ci casca, l’italiano crede ancora che Albano e Romina possano tornare insieme, crede che Belen e De Martino di nascosto si amino ancora.

In realtà in questo caso c’è la prova provata che il segnale è arrivato, e te ne sei accorto con il mondo della musica che ha dato un segnale chiaro. Tutte le persone che avevano collaborato con Fedez nel tempo, i suoi amici più cari l’hanno abbandonato, hanno visto un’altra strada e lo abbiamo visto ai suoi concerti dove non sono andati. Da Rovazzi a Tananai, J-AX, Levante, Lazza, Lauro, Clara, Stash, Emis Killa, è un secco no questo che la musica gli infligge in dei sold out artificiali, che sono stati spiegati molto bene da Selvaggia Lucarelli dove gli schermi giganti occupavano 1.400 posti, dove mancano all’appello 3.000 biglietti che non si sa chi li ha comprati e chi li ha regalati. Con i bagarini che ti davano i biglietti prima di entrare a 5 euro, 10 euro.

Insomma, stessa cosa per quanto riguarda la Ferragni che è stata la più grande imprenditrice digitale nel settore del lusso. Oggi quella roba lì non c’è più. Bisogna dire che comunque la bolla è davvero esplosa e che chi doveva accorgersene non sono i follower, basti pensare che sono provenienti da Indiagram”.

E invece dei nuovi amori di entrambi cosa pensa? È una mossa pubblicitaria?

“Non mi stupirebbe la notizia di una gravidanza di lei. Non mi stupirebbe per niente. Per quanto riguarda lui non ci credo. Ma del resto tu come potresti credere a una persona che ha raccontato che sei minuti prima di sposarsi era in un bagno chiuso al telefono con tale Angelica Montini e le diceva: ‘Se tu ci sei io ci sono’. Tu ci crederesti? Io no”.

Nel libro vengono raccontati anche alcuni momenti chiave, soprattutto legati anche al Pandorogate, quando la coppia è entrata proprio in crisi oltre alle scappatele extraconiugali come diceva lei di Angelica.

“Quello è un momento proprio chiave perché in realtà la loro rottura definitiva arriva proprio quando c’è il Pandorogate. E Fedez decide di prendere in mano la situazione e mette la moglie davanti a una scelta. Nel senso questa situazione di crisi la gestiamo insieme ma senza Fabio Maria D’Amato. Tant’è che in un primo momento quasi ci riesce, nel libro racconto i dettagli. Ma alla fine lei sceglie Fabio Maria D’Amato e lì lui va via di casa. Quello è il momento reale di rottura in cui i Ferragni si separano, proprio esattamente quello. Però nel libro racconto altri dettagli, se dico tutto poi uno non lo compra”.

Ecco perché leggerlo?

“Perché è un qualcosa che va oltre i Ferragnez, per capire come non ci dobbiamo cascare più, per capire che è una grande lezione che tutti abbiamo imparato, per capire che l’infodemia e le fake news legate a una gigantesca storia d’amore, a una gigantesca bolla gigante che ha invaso ogni mondo, ogni fetta di torta dalla politica come ho detto prima alla moda, al cinema, alla tv, ai social.

È stato un avvertimento importante affinché non solo noi giornalisti ma anche i cittadini o le nuove generazioni possano scegliere come esempi qualcosa che non abbia come meccanismo, come se fosse una macchina perfetta ma imperfetta alla fine, uno schema ben costruito, ben studiato sempre a tavolino. Dove il finale ha sempre solo una parola e quella parola non è costruzione, non è inclusività. Quella parola è hype”.

Una domanda extra libro. Cosa pensa invece di Simona Ventura alla conduzione del Grande Fratello e di questo ritorno al passato?

“Sono felicissimo per la presenza di Simona Ventura. Torno a seguirlo da spettatore, nella mia newsletter farò le pagelle alla fine di ogni puntata. Mi auguro che gli ultimi tre anni di gestione di Signorini non possano aver lasciato uno strascico negativo che porti, in un certo senso, al rifiuto a cui abbiamo assistito negli ultimi anni del reality. Spero che Simona abbia la fortuna di incontrare il parere favorevole del pubblico e sappia sicuramente cucire un abito completamente nuovo perché quello che sta prendendo in mano è un Grande Fratello che proviene dalle macerie firmate Alfonso Signorini”.

Sui social abbiamo visto un post di lei con Briatore. Cosa bolle in pentola come progetti futuri?

“Più di quello che ho fatto? Ho fatto tre libri in sei mesi. A parte i libri che mi danno soddisfazione, sono felice di aver curato i testi del libro di Chiara Tramontano, di essere andato in terza ristampa con il mio libro sugli attacchi di panico. Sono felice della partenza e dell’interesse di questa inchiesta fatta sui Ferragnez.

Continuo il mio lavoro in radio. Faccio l’autore in tv nel programma che amo, c’è la newsletter che è la mia più grande soddisfazione. In più sono felicissimo dopo otto anni di essere riuscito, insieme al mio team di lavoro, a poter dire che finalmente nella primavera del 2026 vedremo una docuserie che mi vedrà in un doppio ruolo. Quindi sia davanti che dietro lo schermo su un momento di cronaca, moda, politica, sport che ha segnato sicuramente un periodo storico dell’Italia che non c’è più”.

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