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Claudio Baglioni festeggia i 40 anni de “La vita è adesso” e annuncia il Grand Tour: “Saranno gli ultimi mille giorni, nessun ripensamento”

Claudio BaglioniClaudio Baglioni
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“La vita è adesso” compie 40 anni. Questo progetto di Claudio Baglioni è il disco italiano più venduto di sempre con oltre 4,5 milioni di copie ed è rimasto per 27 settimane in testa alla classifica. Per questo importante anniversario, la Sony ha deciso di ripubblicare l’album con l’aggiunta dell’inedito “Il sogno è sempre” considerato il sequel narrativo del progetto di allora e l’idea di oggi”. Il 18 giugno Edizioni Curci pubblica un cofanetto in edizione limitata a mille copie che contiene tra le altre cose il libro dell’artista Emiliano Ponzi che con i suoi disegni reinterpreta le emozioni dei testi di Claudio Baglioni. Intanto, Baglioni è pronto a portare ancora la sua musica in giro per l’Italia con “La vita è Adesso Grand Tour” con 40 concerti in partenza nell’estate del 2026. Anteprima nazionale il 27 settembre a Lampedusa, città al quale Baglioni è particolarmente legato.

Claudio Baglioni annuncia il Grand Tour ma conferma: “Nessun ripensamento, mi ritiro”

Nessun ripensamento però da parte di Baglioni che oggi all’incontro con la stampa sulla Terrazza degli Aranci dell’Hotel Hilton di Roma ha confermato la sua intenzione di ritirarsi dalle scene musicali: “Confermo quello che ho detto, saranno gli ultimi mille giorni. Nessun ripensamento. Appena l’ho annunciato ho pensato di aver fatto una cosa insensata. Poi ho capito di aver preso la decisione giusta. Mille, ovviamente, è una cifra simbolica, potrei sforare un po’”.

Claudio Baglioni ha parlato poi del brano “La vita è adesso” e di come all’inizio fosse preoccupato di fronte all’eventualità di un flop: “Insomma nel 1985 finisco a Londra con in mano‘La vita è adesso’. Facciamo il Mastering, arriviamo all’ultimo istante, generalmente si perde la voce quando si canta l’ultimo pezzo per cui diventa un finale drammatico. Ritornai con un’ora di sonno a Fiumicino con una cassetta da ascoltare durante i trasferimento dall’aeroporto a Roma insieme a due amici carissimi. Mettiamo su questo nastro e alla fine dell’ascolto ho detto ‘ci sono troppe parole, non ci sono ritornelli, non sarà assolutamente un disco popolare, non sarà un disco diretto come era stato il precedente. E invece sono stato smentito. Dei miei 30 miei album è quello che ha avuto più successo popolare. È stato il disco più venduto di sempre in Italia”.

Per questo motivo, Baglioni ha pensato di rimettere mano a distanza di anni a questo progetto anche se ci tiene a chiarire che non si tratta di un’operazione nostalgia: “Non amo le celebrazioni, anche perché spesso somigliano più a commemorazioni: ci si guarda troppo indietro… Ma in questo caso mi sono accorto che queste dieci canzoni, che non ho mai fatto dal vivo tutte insieme in nessun tour, avevano fatto strada da sole, erano maturate. Gli arrangiamenti non sono stati pensati per questa occasione: sono nati nel tempo, lungo gli anni di tour. Abbiamo lavorato in modo davvero analogico: niente sovrastrutture, solo strumenti, voce, e la voglia di suonare insieme. L’abbiamo fatto come si faceva una volta, tutti insieme in studio”.

Claudio Baglioni anticipa poi un suo sogno, cantare all’aeroporto di Centocelle: “Mi piacerebbe molto fare il concerto lì. Confesso che è uno dei miei pensieri, non so se so realizzerà. L’idea di abbinare in questo luogo, che è stato poi l’inizio, e poterlo considerare tra le ultime cose che farò mi piace moltissimo”. 

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