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“Chiamami ancora amore”, sbarca su Rai 1 la serie su una coppia in crisi. Greta Scarano: “Anna mi ha insegnato l’importanza di stare in coppia senza rinunciare ai propri sogni”

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Come fa l’amore in una coppia a trasformarsi in odio?. E’ questa la domanda che il pubblico a casa si farà vedendo la nuova serie “Chiamami ancora amore” in onda in prima serata su Raiuno dal 3 maggio 2021. Il regista Gianluca Maria Tavarelli la definisce una storia sul mestiere di vivere citando lo scrittore Cesare Pavese. Un mestiere non semplice se si considera che la vita è un’altalena di emozioni. Lo sanno bene Anna ed Enrico, interpretati rispettivamente da Greta Scarano e Simone Liberati. I due si incontrano per caso e si amano. Dopo undici anni di matrimonio e un figlio, si separano. Una separazione che si trasforma in una guerra cieca, in una vendetta.

“Chiamami ancora amore”, parlano Greta Scarano e il regista Tavarelli

Abbiamo partecipato alla conferenza stampa di presentazione della serie a cui sono intervenuti oltre agli attori Greta Scarano e Simone Liberati anche il regista Gianluca Maria Tavarelli e l’ideatore Giacomo Bendotti. Il regista Tavarelli ha spiegato come questa serie rappresenti una vera e propria novità dal punto di vista televisivo: “Non è una serie di estremi, ma di piccole sfumature. Mi sembra sia qualcosa di diverso, stiamo vivendo un momento di cambiamento e credo si possa raccontare in televisione qualcosa di più complesso, che vada nella direzione di una maggior cura, ritenendo lo spettatore capace di seguire racconti più complessi, anche se questa è una storia estremamente semplice, in cui la gente si riconoscerà. Racconta di una vita che non è andata secondo le aspettative, attraverso tanti sentimenti. Una storia d’amore totale, che sfugge ai consueti canoni televisivi, e per la prima volta racconta la maternità da un punto di vista femminile, sottolineando quanto non sia solo meraviglioso trovarsi sola con i propri figli”.

Greta Scarano ha raccontato di essersi avvicinata al suo personaggio in punta di piedi per cercare di restituirle la credibilità che meritava. Sulle similitudini tra lei e il suo personaggio ha rivelato: “Anna è molto distante da me, ha rinunciato a fare quello che voleva nella vita per laurearsi prima, per prendersi cura del figlio, cosa a cui io sono stata attenta, per mettere al primo posto la mia realizzazione professionale, quindi la mia felicità personale. La serie racconta senza fronzoli, anche la maternità, e sicuramente mi ha confermato che il carico della maternità sia molto pesante, soprattutto quando senza aiuti esterni: dall’altro, il diventare genitore è qualcosa di eccezionale e ho maturato l’idea di adottare, per dare gli strumenti a qualcuno per stare al mondo, sicuramente l’idea di crescere qualcuno mi spaventa meno rispetto a prima. In questa serie abbiamo fatto di tutto per restituire la verità, così anche la bellezza è venuta in secondo piano: se sono una madre che non dorme da giorni, ho le occhiaie insomma. È una storia piccola, comune, però ha qualcosa di speciale: è messa sotto una lente d’ingrandimento e poi loro nascondono segreti che crediamo il pubblico voglia scoprire”.

Dopo aver vestito i panni di Ilary Blasi nella serie “Speravo de morì prima”, Greta Scarano è riuscita a conquistare il pubblico e la critica. Si dichiara contenta della sua carriera e sul futuro ammette: “Sono molto contenta di questo periodo della mia carriera, perché sei molto contenta quando le cose che fai vengono viste, non quando accade il contrario, come mi è capitato in passato. Mi rende felice e fiera aver fatto questa serie in particolare. Voglio sempre partecipare a progetti emozionanti, l’unica grande ricchezza è avere l’illusione che le cose che fai con enorme impegno e passione vengano riconosciute. Nel futuro vedo lo stesso obiettivo: nascondermi nei personaggi che faccio, emozionare con storie che arrivino al pubblico e sicuramente mi piacerebbe fare un film da regista. Sono due mestieri molto differenti, ma in fondo sono declinazioni diverse del raccontare una storia”.

Noi di SuperGuida TV abbiamo chiesto a Greta e a Simone quale sia stato l’insegnamento più importante che gli hanno trasmesso i loro personaggi e se credono nell’esistenza dell’anima gemella. Greta ha risposto: “Non credo nell’esistenza dell’anima gemella. Credo piuttosto nelle affinità tra le persone. Con l’esperienza ho capito che uscire dalla comfort zone è molto utile dal punto di vista personale. Anna mi ha lasciato l’importanza di stare in coppia scendendo un pochino a compromessi, ma senza distruggere i propri sogni. Non l’avevo mai provato prima di Anna, ma può essere davvero un fardello troppo grande da sopportare”.

Simone invece si sofferma sull’importanza degli errori e su come questi possano riflettersi nella vita: “Non credo particolarmente all’anima gemella, ma forse non mi sono mai soffermato a rifletterci. Il mio personaggio mi ha lasciato molta ricchezza per l’esperienza che mi ha permesso di fare, insegnandomi ad accettare l’inevitabilità degli errori che la vita ci porta a fare, considerandoli come parte di un percorso. Tutti commettiamo degli errori che ci caratterizzano, siamo coinvolti talmente tanto nell’esperienza relazionale che diventa molto difficile dar conto agli altri degli errori e dei torti ricevuti, degli sbagli commessi. Si entra in un turbinio in cui rinfacci all’altro di tutto, il che diventa parte importante della complicazione del rapporto, è nella nostra essenza umana”.

Bendotti precisa che nella serie il ruolo dell’assistente sociale, interpretato da Claudia Pandolfi, rappresenta a tutti gli effetti lo sguardo del pubblico. Su questo aspetto, gli fa eco Greta Scarano: “Per il rapporto con l’assistente sociale, credo Giacomo abbia creato qualcosa di unico: con il mio personaggio, sono due donne che si aprono gli occhi a vicenda, qualcosa che ricorre nelle mie amicizie femminili; ritengo che il femminile sia stato raccontato in maniera dirompente, innovativa, realistica”.

Greta vuole poi lanciare un messaggio alle donne che stanno attraversando lo stesso travaglio di Anna, il suo personaggio: “Noi ragazze andiamo sempre in profondità, a volte le cose possono essere viste con più semplicità. A volte ci si può fare una risata sulle proprie insicurezze, dovremmo essere meno arzigogolate, dovremmo imparare la leggerezza”.

L’amore è una questione seria, importante ma non è opportuno e saggio vivere le relazioni con spirito autodistruttivo. Amare vuol dire anche fatica e sacrificio ma pensare con leggerezza significa anche scegliere il sorriso e ad oggi sorridere è una scelta coraggiosa.

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