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Unfrosted: storia di uno snack americano, recensione (no spoiler) della commedia ispirata a una storia vera

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1963, Michigan. Nella piccola comunità di Battle Creek, conosciuta come “la città dei cereali“, si sfidano da tempo i colossi della colazione, ovvero le note compagnie della Kellogg’s e della Post, i cui edifici si trovano a breve distanza l’uno dall’altro. Le due società sono impegnate in una guerra senza quartiere per creare uno snack destinato a rivoluzionare per sempre le abitudini mattutine degli americani. Bob Cabana, dirigente della Kellogg’s, viene incaricato di studiare ogni possibile via pur di arrivare prima dei rivali e assembla un improbabile team nel tentativo di completare la sua peculiare missione nel minor tempo possibile. Dall’altra parte della barricata, alla Post, la spietata Marjorie si rivela altresì pronta a tutto pur di primeggiare, dando vita ad una serrata sfida senza esclusione di colpi.

Unfrosted: scontro tra titani – recensione (no spoiler)

Molto liberamente ispirato alla storia vera che negli anni Sessanta ha portato alla realizzazione del popolare snack dolce conosciuto come Pop-Tarts, il film diretto, co-sceneggiato e interpretato (nel ruolo principale) da Jerry Seinfeld è una sorta di tragicomico bio-pic che sfocia nel demenziale, ricco di guest-star eccellenti e di una miriade di gag e battute che si susseguono senza sosta nel corso dell’ora e mezzo di visione. L’amato comico newyorchese, al suo debutto dietro la macchina da presa, firma un’operazione che strizza soprattutto l’occhio al pubblico nazionale, ricolmo com’è di citazioni e rimandi alla cultura statunitense, ma che riesce a intrattenere anche chi non abituato a queste logiche commerciali più tipiche d’Oltreoceano.
Unfrosted – Storia di uno snack americano si fa indubbiamente forza sul numerosissimo cast, che in ruoli più o meno secondari può contare su interpreti del calibro di Hugh Grant, Melissa McCarthy, Christian Slater, Peter Dinklage, Amy Schumer, James Marsden, Jon Hamm e tantissimi altri ancora, volti ben conosciuti al grande pubblico che qui li ritroverà alle prese con ruoli insoliti e volontariamente sopra le righe.

Di tutto e di più

Ed ecco così che in questo bizzarro gioco delle parti, con le due compagnie che si sfidano tra colpi bassi e soluzioni paradossalmente geniali, si ha anche il tempo di citare la Guerra Fredda e inserire due personalità politiche di spicco come Nikita Krusciov, il segretario generale del Partito Comunista, e il presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy. Perché lo script non guarda in faccia niente e nessuno, all’insegna di una sana e iconoclasta irriverenza indirizzata al puro divertimento, riuscendo spesso ad andare a segno e a scatenare fragorose risate.
E pensare che la storia è nata tutta da uno scherzo fatto dallo stesso Seinfeld, poi evoluto in una pellicola vera e propria. Proprio per questo a tratti si notano diverse forzature per dar vita ad una trama capace di reggersi da sola sulle proprie gambe per novanta minuti, con alcuni siparietti sì godibili ma superflui. Certo che la rivolta delle mascotte, capeggiate proprio da un Hugh Grant che ha perso per l’occasione il suo classico aplomb britannico, e la presenza del raviolo senziente e puccioso, realizzato tramite effetti speciali, hanno il loro perché, così come la non certo velata critica al cibo spazzatura diffuso sì ovunque ma soprattutto proprio nel Paese a stelle e strisce.

Conclusioni finali

Come creare lo snack perfetto e arrivare prima degli acerrimi rivali? Unfrosted: storia di uno snack americano ripercorre con tutte le libertà del caso la vera vicenda che ha visto contrapporsi negli anni Sessanta le due compagnie leader nel settore delle colazioni, ovvero la Kellogg’s e la Post. L’attore Jerry Seinfeld nel suo debutto dietro la macchina da presa ha reclutato uno stuolo di amici, colleghi e guest-star per dar vita ad un incessante calderone di gag e personaggi, riuscendo a divertire anche nell’evidente mancanza di omogeneità.

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