ADV

Addio a Jerry Lewis, una leggenda della comicità

ADV

Addio a Jerry Lewis, una leggenda della comicità

E’ morto anche Jerry Lewis: la leggenda della comicità si è spenta a 91 anni. Picchiatello così come si era solito definire e chiamare, aveva una verve eccezionale e ha sempre sostenuto che per fare il comico, quindi regalare sorrisi alla gente, si deve essere un po’ folli.

Di fatto, lui forse qualche vena di pazzia l’aveva, per lui la vita era un eterno palcoscenico e non perdeva occasione di improvvisare gag per strappare qualche sorriso-cosa che gli riusciva benissimo del resto. Lui aveva cominciato a farlo a 5 anni quando si era accorto che in molti ridevano alle sue gag.

Da allora fino a oggi non ha mai smesso di regalare sorrisi

Era nato il 16 marzo del 1962 a  Newark, nei sobborghi di New York. I genitori erano anch’essi attori di origine russo-ebraica, radici che gli fecero lasciare presto la scuola. Fu infatti cacciato dal collegio dove era iscritto: picchiò un professore per aver parlato male degli ebrei.

E purtroppo la notizia della sua morte stavolta è vera, dopo una infinità di fake che lo avevano dato per morto moltissime volte. Jerry, dopo aver girato oltre quaranta film come attore, una decina da regista e aver fatto molta tv, se ne è andato davvero, a Las Vegas, per cause naturali

Jerry Lewis, dai sobborghi di New York alla leggenda: la storia del mito

Iniziò come maschera in un cinema-teatro di Brooklyn. Poi nacque il sodalizio con Dino Crocetti, italo-americano, noto come Dean Martin. Il successo fu fulmineo. I due formarono una coppia comica perfettamente bilanciata, nella quale il fascino e la sicurezza di Martin si contrapponevano ai tic e alle maniere impacciate e scoordinate di Lewis.

La coppia lavorò insieme a ben sedici lungometraggi tra i quali

  • Attente ai marinai! (1952)
  • Morti di paura (1953)
  • Il nipote picchiatello (1955)
  • Artisti e modelle (1955)
  • Hollywood o morte! (1956)

Tuttavia  nel 1956 la coppia si spezzò. L’affiatamento era venuto meno a causa dello sbilanciamento dei ruoli cinematografici via via sempre più a sfavore di Martin.

Lewis iniziò, così  la carriera di ‘total-filmaker’: sia attore che regista. Il suo capolavoro resta Le folli notti del dottor Jerryll, 1963.

Diede anche vita a una nuova tecnica di lavoro. I suoi sketch erano improvvisati, quindi doveva avere tutto sotto controllo nell’immediato. Fu lui infatti a usare per primo sul set il video assist, cioè usava il monitor per vedere il girato in tempo reale.

La sua fama fu immensa e planetaria, ma dopo molti anni in vetta inizia la sua discesa a causa dell’ultimo film “Scusi, dov’è il fronte?” del 1970, non proprio accolto bene in America e da qui inizia  la sua parabola discendente.

Jerry Lewis e le malattie: addio alla leggenda della comicità americana

Jerry Lewis negli ultimi anni aveva subito l’impianto di quattro bypass coronarici. Soffriva anche di cancro alla prostata, di diabete e di fibrosi polmonare. A Las Vegas stava con la seconda moglie. Vincitore di:

  • Golden Globe
  • Bafta
  • del Leone d’oro alla carriera a Venezia -1999- (Dove si presento in calzoncini corti e improvviso una gag esilarante con i giornalisti in conferenza stampa)
  • Lewis nel 2009 ha avuto anche dall’Academy il Jean Hersholt Humanitarian Award.

Tuttavia non vinse mai l’ambito Oscar. Oggi il mondo della tv, del cinema e dello spettacolo  piange la scomparsa della leggenda. Buon viaggio Jerry.

ADV
Articoli correlati