Diritti tv Serie A: Sky offre 500 milioni a Dazn. La risposta di Dazn

Serie A 2019 2020 programmazione tv

La partita sui diritti tv sembra non finire mai. Sky ha offerto a Dazn una cifra record per poter trasmettere tutta la Serie A anche nel prossimo triennio. A quanto pare non si è fatta attendere la risposta da parte dei dirigenti della piattaforma Dazn. Ma vediamo nello specifico come Sky e Dazn hanno giocato le loro carte in questa nuova trattativa per i diritti tv della Serie A.

Diritti tv Serie A: Sky offre 500 milioni a Dazn per trasmetterla

Sono 500 milioni di euro a stagione, quelli messi sul piatto dall’emittente satellitare Sky, per avere nella propria programmazione un canale satellitare di Dazn, con la possibilità di trasmettere anche le 7 gare a giornata di cui non possiede i diritti, e la disponibilità dell’app di Dazn su Sky Q. La proposta avrebbe come scadenza l’inizio degli Europei, e quindi venerdì 11 giugno 2021.

La risposta di Dazn a Sky

Secondo l’agenzia di stampa internazionale tra le più note al mondo Bloomberg, la risposta di Dazn è stata negativa. Il gruppo Dazn avrebbe rifiutato l’offerta da 500 milioni di euro arrivata dall’emittente satellitare Sky per condividere i diritti tv della Serie A di calcio in Italia.

Diritti Tv: quanto è costata a Dazn la Serie A

Bloomberg, citando fonti a conoscenza della vicenda riferisce che Sky avrebbe offerto di pagare questa cifra per tenere l’app Dazn sul suo set-top box, oltre al servizio satellitare. L’agenzia di stampa riferisce anche che Dazn avrebbe respinto la proposta presentata da Sky, dopo essersi aggiudicata, nel marzo scorso, un accordo per diventare la principale emittente di Serie A per le prossime tre stagioni.

Dazn, lo scorso marzo, si è aggiudicata i diritti tv per la cifra di 2,5 miliardi, investendo, secondo quanto riporta Bloomberg un miliardo di euro in tecnologia e col supporto finanziario del gestore telefonico Tim.

A quanto pare i diritti tv della Serie A sono un piatto che ingolosisce ancora molto le grandi emittenti satellitari e piattaforme digitali, tanto da far presentare un’offerta stratosferica quando i giochi erano già fatti.

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